…di quelle che nascono tra amici, crescono tra fermentatori e si alimentano a colpi di sogni condivisi.
Il nome “Stradaregina” non è un caso: prende ispirazione dalla prima sede, situata proprio in Strada Regina. Una via, certo e anche un simbolo. Il punto di partenza di un viaggio fatto di malti, luppoli e tanta creatività.
In poco tempo, le birre iniziano a viaggiare, davvero: dall’Europa al Giappone, passando per gli Stati Uniti. L’export diventa parte della storia del birrificio. Nel 2025, Stradaregina si rinnova. Tre nuovi soci – ognuno con il proprio percorso nel mondo della birra – uniscono le forze per dare nuova energia a questo birrificio storico.
La mano che crea le birre, però, è sempre la stessa. Le ricette, l’estro, la visione: tutto ciò che ha reso Stradaregina riconoscibile fin dall’inizio resta al centro del progetto. L’impianto oggi lavora con un sistema a vapore da 6 ettolitri, supportato da sei fermentatori: tre da 1.500 litri, due da 2.000 e uno da 2.500. Ogni birra viene prodotta con ingredienti selezionati e secondo processi artigianali rigorosi, nel pieno rispetto della filosofia originale: qualità, senza compromessi.
Le nostre birre sono prodotte secondo metodo artigianale, non filtrate e non pastorizzate. La maggior parte è ad alta fermentazione, ma non mancano incursioni a bassa… quando vale la pena cambiare rotta. Alcune etichette vengono affinate in botti di rovere, per aggiungere profondità e carattere. Negli ultimi anni il birrificio ha abbracciato anche la tradizione delle fermentazioni spontanee, ispirandosi agli stili Lambic, con affinamenti che possono arrivare fino a tre anni. Lo stile è sempre lo stesso: ricerca, rispetto per la tradizione e un pizzico di sana follia creativa. Durante l’anno, la linea produttiva si arricchisce con birre stagionali: più strutturate e alcoliche nei mesi invernali, leggere e dissetanti d’estate.